Come ogni anno, la nostra Scuola Estiva si propone di esplorare le profondità del pensiero filosofico, offrendo un’opportunità unica di riflessione e discussione su temi cruciali per la nostra comprensione del mondo e della società. Quest’anno, siamo entusiasti di presentarvi il nostro fil rouge tematico-concettuale: “normalità, anormalità, mostruosità”.

Quante volte al giorno usiamo la parola “normale” per definire o pensare una situazione? Quante volte scriviamo sui nostri motori di ricerca: “È normale che…” seguito dalle preoccupazioni riguardo al proprio corpo o alla propria psiche?
Il concetto di normalità è un concetto ampio e stratificato, eppure stranamente pervasivo nella nostra esperienza quotidiana.

Esso, a seconda dei contesti, significa incidenza statistica o norma morale, standard a cui adeguarsi per non essere divers3 o da cui rifuggire nel tentativo di rincorrere la tanto agognata unicità. A volte esso assume un connotato negativo in quanto responsabile di esclusione e marginalizzazione di una serie infinita di categorie umane, a vario titolo, considerate anormali, altre volte sembra però irrinunciabile, ad esempio in ambito linguistico, diagnostico o sociale. Normale è una parte della natura che risponde al proprio prototipo, ma normale è anche l’incredibile diversità genetica con cui la vita stessa si evolve.  

Durante la settimana di pratica ci proponiamo di sondare le radici di questo concetto, mettendo in discussione le categorie di normalità e anormalità che plasmano le nostre vite.

Esploreremo le varie sfaccettature dei corpi considerati non conformi o “anormali”, e analizzeremo le complesse questioni legate al genere e all’identità, tratteggiando il rapporto tra queste esperienze e la società. Ci interrogheremo sulle implicazioni sociali e culturali degli standard di bellezza e sulle dinamiche che alimentano la percezione del “mostruoso”.
Non ci limiteremo a esaminare le differenze visibili, ma cercheremo di penetrare nelle profondità della psiche umana, esplorando i “mostri” che risiedono nel nostro intimo e quelli che si manifestano nelle relazioni sociali e politiche.

Riflettendo sulle parole di Socrate e sulla sua concezione di “atopos”, cercheremo di comprendere il significato e il valore dell’anormalità e della diversità.

Attraverso un approccio analitico e critico, indagheremo sulle connessioni tra norma e giustizia, discuteremo di norme sociali e morali, interrogandoci sulla loro importanza nel garantire un funzionamento ordinato della società e sulla possibilità di rivederle e riformularle per rispecchiare la ricchezza della pluralità umana.