Filò

Beatrice Gobbi

EDUCAZIONE

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Beatrice scopre la filosofia tra i banchi di scuola e presto se ne innamora grazie al suo professore, severo ma appassionato. Intuisce quasi subito il potere trasformativo di quella materia capace di mettere in dubbio anche le certezze più solide. 

Finite le scuole superiori, si trasferisce a Torino dove si iscrive alla facoltà di Filosofia. Dopo aver trascorso un periodo in Spagna per lo studio e il tirocinio, Beatrice consegue la Laurea Triennale in Filosofia con una tesi su Judith Butler. Dopo gli anni a Torino, Beatrice si trasferisce a Bologna dove consegue la Laurea Magistrale in Scienze Filosofiche con una tesi sulla verità nella scienza. 

Durante gli anni della magistrale, entra in contatto con Filò svolgendo un tirocinio curricolare. Durante questo periodo, partecipando come osservatrice ai laboratori, Beatrice rivive quel potere trasformativo che l’aveva convinta fin dal principio. La passione per la filosofia si riaccende e ormai Beatrice non ha scelta: decide che quello sarà il suo lavoro. Dopo il tirocinio, Beatrice inizia allora a collaborare con Filò facendo i suoi primi laboratori in classe e non solo. 

Ad oggi, crede fermamente che fare filosofia insieme sia necessario e, ogni volta che può, cita il suo professore delle superiori che diceva sempre: 

“La scienza cerca un gatto nero in una stanza buia accendendo la luce. La religione cerca un gatto nero in una stanza buia sapendo che il gatto c’è. La filosofia cerca un gatto nero in una stanza buia… sapendo che il gatto non c’è”

Non è ancora certa di aver capito cosa volesse dire il suo professore, ma le sembra una buona descrizione della filosofia e, senza dubbio, continuerà a cercare quel gatto nero.